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  Politica Energetica
 

Politica Energetica Europea e Industria Italiana
di Antonio Cardinale e Alessandro Verdelli
Nell'era della globalizzazione la questione ambientale e quella energetica costituiscono due sfide interconnesse, per le quali una soluzione equilibrata è fondamentale se si vuol garantire, da una parte lo sviluppo dell'economia e della società e, dall'altra, la sopravvivenza del pianeta. Reperire e rendere disponibilia prezzi equi le risorse energetiche necessarie è essenziale per mantenere la crescita economica dei Paesi sviluppati e, ancora di più per garantire quella dei Paesi in via di sviluppo, che hanno tutto il diritto di partecipare a tali processi senza inique penalizzazioni. Tuttavia, i fenomeni di cambiamento climatico in atto, legati ad alcune delle modalità con cui ha avuto luogo lo sviluppo, rischiano di accontentarsi progressivamente e di pregiudicare in prospettiva la sopravvivenza della specie umana e, più in generale, della biosfera.
 I diversi interessi economici contrapposti, le diverse visioni da parte dei maggiori Paesi interessati circa la drammaticità dei problemi e la possibilità di trovare soluzioni condivise, insieme con alcuni difetti insiti nei meccanismi del Protocollo di Kuoto, non hanno permesso ancora di trovare efficaci accordi globali di natura strategica, relativamente al rallentamento degli effetti climatici in atto. D'altra parte, l'incertezza sulle reali disponibilità delle riserve di idrocarburi nei prossimi 50 anni e i processi speculativi che interessano l'andamento dei prezzi del graggio non fanno che aggravare una situazione che ha di per sè elementi di destabilizzazione politica ed economica.
Per questo motivo rappresenta sicuramente un atto di responsabilità e di coraggio la decisione del consiglio europeo (8-9 marzo 2007) di attuare una <<politica energetica integrata a livello europeo e dei singoli Stati membri>>. A tal fine, per la creazione di una Politica energetica europea (Pee), è stato adottato un piano di azione globale in materia di energia per il periodo 2007-2020 ponendo, pur nel rispetto della sovranità degli Stati membri, tre obiettivi di carattere generale:

  • aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti;
  • garantire la competività delle economie europee e la disponibilità di energia a prezzi accessibbili;
  • promuovere la sostenibilità ambientale e lottare contro i cambiamenti climatici.

Per un esame più di dettaglio degli specifici target previsti per il 2020, sinteticamente citati come 20-20-20, e dell'impatto che la Pee potrebbe avere sul sistema europeo, si rimanda all'articolo di Alberto Clo e Stefano Verde pubblicato dalla rivista Energia da cui è tratto il presente articolo. Nel medesimo articolo cviene argomentata un'analisi dell'impatto della Pee sulla realtà italiana, valutando la fattibilità della stessa per il sistema economico nazionale.
Partendo dall'analisi di fattibilità sopra citata, gli autori intendono verificare l'influenza sul settore industria e costruzioni della politica europea di riduzione dei consumi di energia primaria del 20% rispetto ai consumi tendenziali, anche alla luce dei risultati di una ricerca effettuata, che ha avuto come tema l'evoluzione dell'industria italiana dal 1953 al 2005 riguardo alle diverse fasi della questione energetica italiana.

 
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